Tutto inizia con un libro, uno di quelli che ti regalano i tuoi
migliori amici.
Nel mio caso la mia amica si chiama Sara e il libro...
Diciamo che è uno di quelli che non mi sarei aspettata di ricevere in
dono, non da lei almeno!
Ci conosciamo dai tempi dell’asilo, pensavo che ormai conoscesse i miei
gusti e sapesse che non apprezzo molto Saverio Tommasi, un giornalista...
scrittore... attore... factotum.
Le sue notizie diciamo che sono sempre un po’ meno vere di quello che
dovrebbero essere, è molto “tendenzioso” ma comunque Sara ha pensato bene di
regalarmi il suo ultimo libro: “Siate ribelli, praticate gentilezza”.
Molto probabilmente lo ha fatto perché dopo due lauree io lavoro tre
giorni a settimana come commessa in un ipermercato (per carità, il lavoro è
sacro ma diciamo che avrei desiderato qualcosa di più inerente ai miei studi) e
il giorno maledetto è la domenica perché tutta la popolazione umana si riversa
nel mio ipermercato.
Da cento (numero a caso) clienti ne vedo spuntare otto miliardi tutti
stipati nelle corsie a fare rifornimenti in previsione di un’eventuale
Apocalisse, e tutti hanno da chiedere qualcosa ma non lo fanno gentilmente.
Gli insulti più gentili sono “lei è qui a fare un c...”, “lei non
capisce un c...”, “è una str...” e siccome “il cliente ha sempre ragione anche
quando è cafone”, occorre sorridere ma nel mio immaginario io chiamo Jason al
telefono e gli dico “tesoro, porta la tua sega elettrica: oggi c’è del lavoro
per te”.
Ma torniamo al libro.
Perché, Sara, hai regalato questo libro a me?
Non sono forse la madrina di tua figlia? Non ti ho forse presentato io
l’uomo che hai sposato?
Ecco, forse è per questo che mi hai regalato quello che è in assoluto
il più orribile, insulso libro che abbia mai letto.
È farcito di cazzate dalla prima all’ultima pagina, si regge sui luoghi
comuni e sul miele.
Solo Tommasi poteva scrivere una roba così!
In confronto a lui persino Fabio Volo fa dei capolavori!
Il libro, che è un “testamento” per le sue figlie (ma lui si definisce
immortale, dunque a che può servire?) non sviscera niente, non lancia messaggi,
non parla col lettore, è lento e pieno di tutte le frasi buoniste che Tommasi
condivide ogni giorno anche sulla sua pagina fb!
Ma io dico, Sara, tu sai chi è Tommasi?
Dovresti saperlo perché tu lavori all’aeroporto di Bologna!
È quell’idiota che ha osato dire che al Marconi non ci sono bagni
nursery ed è stato prontamente smentito dai dirigenti dell’aeroporto!
E tu mi regalo un suo libro?
Mi vuoi male?
Ma io che me ne faccio di un libro che parla di un mondo utopico dove
tutti sono buoni, gentili, dove non c’è la guerra, dove bisogna essere gentili
con tutti...
Se volevo vivere in quel mondo, aprivo una piantagione di tu sai cosa.
In conclusione, amica mia, con mio enorme piacere questo libro prenderà
la strada del macero.
5 commenti:
Saverio Tommasi non mi piace come personaggio, le spara un po' troppo grosse per i miei gusti e non è molto professionale.
Evito come la peste i suoi libri quindi la tua recensione non fa altro che confermare i miei sospetti: anche nello scrivere non riesce a decollare.
E comunque anche il titolo è penoso.
Un abbraccio.
Va beh, dai, nemmeno io potrei massacrare un libro così: è talmente fatto male che non c'è gusto!
@Francesca
Condivido fino all'ultima sillaba!!!
@Sugar
È brutto, molto brutto, bruttissimo. Una presa per il culo per i lettori... Fuck!
Eccomi, Elettra, mi unisco volentieri al tuo nuovissimo spazio virtuale. Ciao ciao.
sinforosa
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