lunedì 11 febbraio 2019

I voltagabbana


Perché si dice voltagabbana?
Il nome deriva dalla gabbana, una sorta di cappotto double face nato nel Medioevo che in seguito venne usato anche da contadini, operai e militari.
Questi ultimi, se disertavano, indossavano la gabbana al contrario per non farsi riconoscere.
Ecco da dove nasce il termine “voltagabbana” che per estensione oggi si usa anche con le persone che cambiano spesso opinione e mutano i loro comportamenti in modo da ottenere sempre il massimo vantaggio.

Oriana Fallaci scriveva:
“Dio, quanto mi fanno schifo i voltagabbana! Quanto li odio, quanto li disprezzo!
I voltagabbana in Italia sono sempre esistiti in abbondanza: d’accordo.
Io mi diletto di Storia, e so bene che gli italiani sono sempre stati dei voltagabbana.
Per rendersene conto basta ricordare come si comportarono i sindaci toscani ai tempi degli Asburgo-Lorena. Come saltavano dal Granduca a Napoleone e da Napoleone al Granduca.
Però mai quella sconcezza ha raggiunto le vette disgustose di oggi.
E la cosa più tremenda sai qual è?
È che, essendovi abituati, gli italiani non se ne scandalizzano affatto.
Anzi si meravigliano se uno resta fedele alle sue idee.”

Come darle torto?
In quest’ultimo periodo, soprattutto in rete, di voltagabbana ne ho visti tanti.
Gente che non seguiva certi blogger per “motivi morali” a cui diceva di essere profondamente ancorata ma che poi (complice forse la televisione?) è tornata a seguirli con fervente passione.

Mi schifano i voltagabbana, le banderuole che vagano sempre senza un precisa destinazione e che seguono la corrente del più forte.
Coloro che ripudiano le loro convinzioni e le cambiano più rapidamente dei calzini, che non sono coerenti in pensieri e azioni, che mutano peggio dei camaleonti.

Perché è vero che si possono prendere strade alternative ma certe cose, come la morale e i propri valori, quelli non si possono cambiare.

Opera dell'artista Jan Fabre

13 commenti:

Gus O. ha detto...

Lo trovi nel mio profilo:

Quando ho dovuto affrontare situazioni terribili è uscito fuori il gus che mi aspettavo. Nella vita è impossibile che tutto vada liscio ma non deve mai mancare il coraggio. Io sono gus e non uno, nessuno, centomila. Forse così era Pirandello che aderì al fascismo per poi negarlo. infatti la sua frase più celebre è: «Di ciò che posso essere io per me, non solo non potete saper nulla voi, ma nulla neppure io stesso.»


Ma in me c'è una cosa molto importante. Cerco di contattare anche le persone indigeste. Spero sempre di poterle cambiare, ma è difficilissimo.
Ciao Elettra.

sinforosa c ha detto...

Buono a sapersi.
I voltagabbana non li sopporto. Ciao Elettra e buon pomeriggio.
sinforosa

Morgana Lefay ha detto...

Voltagabbana, leccaculo... chiamali come vuoi, ma la sostanza non cambia, sono esseri privi di morale e di contenuti. Meglio perderli lungo la strada.
Ciao!

Olivia Hessen ha detto...

Anche a me non piace questo genere di persone, perché sono prive di qualsiasi buon sentimento e anche di quei valori che rendono una persona una persona autentica.
Io queste banderuole le lascio nel loro brodo, non le calcolo nemmeno, tanto sono inutili.
Baci!

Elettra R. ha detto...

@Gus O.
Pirandello non fu l'unico a negare certe scelte politiche e ancora assistiamo al teatrino dei voltagabbana.
Sinceramente io le persone indigeste le allontano, sarei un'ipocrita se affermassi il contrario, non credo nel cambiamento di questi soggetti e se cambiano lo fanno solo per opportunismo. C'è un detto che recita: "chi nasce tondo non può morir quadrato" i voltagabbana resteranno sempre dei voltagabbana senza possibilità di cambiamento.
Abbraccio.

Elettra R. ha detto...

@sinforosa
Sei in buona compagnia, cara sinforosa, neppure io sopporto i voltagabbana.
Buon pomeriggio

Elettra R. ha detto...

@Morgana
Hai ragione, meglio perderli che averli come amici.
Ciao.

Gus O. ha detto...

Secondo Gramsci non basta. Dalle lettere dal carcere leggo: "Odio gli indifferenti e sono un partigiano"
Abbraccio Elettra.

Elettra R. ha detto...

@Olivia
Fai bene a non prenderli in considerazione, i voltagabbana sarebbero capaci di "vendere" anche la propria madre se ne avessero un tornaconto.
Ciao.

Elettra R. ha detto...

@Gus O.
Gli indifferenti non sono voltagabbana.
Abbraccio

Lucrezia Ruggeri ha detto...

Elettra concordo con te, gli indifferenti non sono i voltagabbana.
I voltagabbana sono quel genere di persone che dicono di pensare una cosa, ma poi cambiano sempre ide ain base a come gli fa più comodo.
Esempio: una tipa che frequenta l'università con me e che all'inizio ne snobbava un'altra perché "nerd", poi quando ha capito che per certe materie le tornava comoda è diventata super amica.
Un abbraccio!!!!

Francesca A. Vanni ha detto...

Ti commento con questa frase che trovo molto adatta al post:

"Il voltagabbana quando si mette nella logica di girare dove va il vento, non ha limiti. Lo fa una volta e lo fa mille volte.
I voltagabbana sono molti, ma sembrano molti di più perché occupano posizioni favorevoli dalle quali fanno molto chiasso."
(Mario Capanna)

Ciao!

Farfalla Legger@ ha detto...

Anche io non li sopporto i voltagabbana ma il mondo è pieno di questi individui. Io ne ho incontrati molti nell'ambiente di lavoro, però dopo tanti anni che li "frequentavo" li riconoscevo a naso e li evitavo...
Abbraccio siempre <3