mercoledì 10 aprile 2019

Nerd? Ma anche no!


Se c’è una specie di “strani animali” che non mi piace è quella dei nerd.
Sono dappertutto, ovunque ti volti c’è un nerd. Anche la rete pullula di nerd.
Io pensavo che quella dei nerd fosse una generazione nata negli anni Cinquanta (periodo in cui il termine è stato coniato negli Stati Uniti) e morta con l’avvento del nuovo Millennio.
Invece no!
Non solo chi ha passato o è vicino agli “anta” si vanta di essere nerd, ma anche persone della mia età che dovrebbero quanto meno avere il cervello orientato verso il futuro.
Invece no.

Così ecco questi insopportabili esseri affamati di tutto quello che è legato agli anni Settanta/Ottanta/Novanta, che pensano di sapere ogni cosa su fumetti, videogames, gadgets, cartoni animati, serie tv e mode ormai passate da... boh, da una vita, credo, ma purtroppo sempre riproposte in odiose salse indigeribili.

Ha senso parlare di cultura nerd?
No, assolutamente no.
L’essere nerd è una moda, un atteggiamento, una scusa per parcheggiare la mente nella fase adolescenziale della vita per non uscirne più.
Ma non è una cultura.

Il fatto che un nerd sia appassionato per esempio di un fumetto come Topolino non significa che sia una persona acculturata.
Magari anche Stephen Hawking è stato un ammiratore di Topolino, ma di sicuro non si è fossilizzato sulle sue vignette.

Fra l’altro molti sondaggi dicono che i nerd sono le persone più misogine, omofobe e razziste che esistono e non quei simpaticoni impacciati e molto teneri che invece molti credono:

“Il paradosso di quanto raccontato sino ad ora è che la narrativa della cultura nerd di fatto ha accomunato gruppi di persone che proprio per i loro interessi spesso sono stati emarginati, creando così una comunità in cui potersi sentire liberi e accettati.
All’interno di questa comunità tuttavia si riproducono meccanismi di emarginazione, condanna e anche violenza verso tutti quei soggetti ritenuti diversi, non adatti a portare avanti l’evoluzione e la vita della comunità.”

Al punto che serie televisive famose, fra cui la tanto amata The Big Bang Theory, sono al centro di accuse e discussioni in merito a questi lati negativi che continuano ad essere messi in evidenza e fatti passare per “atteggiamenti ironici e spassosi”.

Vale quindi la pena di essere davvero nerd?
Io credo di no.
È ora di crescere, di lasciarsi ciò che è passato alle spalle e creare una nuova cultura.
Magari quella della generazione evoluta.



5 commenti:

Gus O. ha detto...

Il nerd? Qualcuno resta bambino, altri sono mostriciattoli insulsi.
Ciao Elettra.

Elettra R. ha detto...

@Gus
I bambini prima o poi (mi auguro) crescono, i mostriciattoli (e le mostriciattole) insulsi invece diventano ancora più insulsi e mostruosi di quello che già sono.
Ciao Gus

Farfalla Legger@ ha detto...

Beh io da bambina leggevo Corrierino dei piccoli, poi Topolino, poi romanzi rosa, poi libri. Sono cresciuta, almeno credo.
Parlo solo di me, altrimenti scateno un guaio, anche con la moderazione. So che tu mi capisci. Vero?
Abbraccio siempre <3

Elettra R. ha detto...

@Farfalla Legger@
Hai attraversato le fasi giuste della crescita e crescendo sei maturata e quindi anche i tuoi gusti in fatto di lettura sono cambiati, invece i nerd di cui parlo hanno subito un'involuzione del pensiero.
Eccome se ti capisco, ma non preoccuparti di scatenare guai, qui puoi dire quello pensi sempre, e che ci provino a venire a rompere, li aspetto a braccia aperte, nel mio blog decido io non loro.
Abbraccio siempre<3

Francesca A. Vanni ha detto...

Essere nerd è diventata una moda brutta e stupida, l'esempio lampante della mancanza di crescita intellettuale di alcune persone che usano la scusa del vintage, dei fumetti, di tutto quello che vuoi per restare eterni bamboccioni stupidi.
Purtroppo abbiamo fulgidi esempi anche nella blogsfera.
Io sono dell'avviso che a un certo punto anche Peter Pan deve crescere, altrimenti i risultati si vedono.
Ti abbraccio.