mercoledì 8 agosto 2018

"Chi scrive non muore mai" per ricordare Elena Maria

Ci sono viaggi che non ti portano da nessuna parte, e ci sono viaggi che non puoi scordare.
Mi è capitato durante un viaggio in treno, di trovare un libro che qualcuno aveva dimenticato sul sedile accanto al mio, il titolo mi ha subito catturata: “…il lago alle sette di sera, taccuino di una giovane scrittrice”. I libri abbandonati mi mettono sempre tristezza, sono pezzi di vita di qualcuno che nessuno vuole più.

Ho aperto il libro e ho cominciato a leggere e mi sono trovata nei pensieri della scrittrice.
Più che un libro è una raccolta di brevi scritti, racconti, esercizi di scrittura e riflessioni  di una giovane ragazza (Elena Maria Coppa, morta ad appena vent’anni a causa di un incidente, ma questo l’ho scoperto solo dopo essere giunta a casa ed aver effettuato una ricerca in rete) che descrive con profonda semplicità le emozioni che ognuno di noi prova nella sua vita: “la paura, la rabbia, l’ansia, la gioia di averci provato, l’amore tra uomo e donna, l’amore tra genitori e figli, l’amicizia, la fragilità, l’inquietudine, la malinconia, la follia, la vita e la morte, l’incomprensione, la solitudine, la voglia di farcela e di lottare, il coraggio”,  Elena Maria scrive: “In un mondo così veloce e pieno di input, un mondo che ci costringe a prestare poca attenzione a ciò che facciamo e poco tempo per riflettere, il modo più semplice per evadere e staccare la spina e quello di abbandonarsi di fronte ad un foglio bianco o ad un libro. La nostra mente può stare tranquilla che in quel momento nessuno può darle una scadenza un’angoscia di successo, non c’è gara a chi fa meglio e più velocemente, può sentirsi libera di seguire solo il proprio tempo”.

Come lettore non puoi non immedesimarti e non provare le stesse fragilità.
Il mondo ha perso una bella persona ancora in divenire, Elena Maria avrebbe fatto grandi cose nella vita, di sicuro sarebbe diventata una vera scrittrice, capace di emozionare.
Per questo motivo e per onorarne la memoria è stato indetto un concorso letterario aperto ai giovani scrittori in erba “Chi scrive non muore mai”, il cui nome è una speranza e anche una possibilità.
Perché è vero, la memoria di noi rimane in ciò che abbiamo creato, esattamente come è accaduto alla giovane Elena Maria.
Ringrazio chi ha dimenticato o lasciato quel libro sul treno.




8 commenti:

sinforosa c ha detto...

Il caso non esiste. Bel post.
sinforosa

Alexandra ha detto...

Ciao cara..sono arrivata al tuo blog perchè segnalato da una amica ( Francesca A Vanni)e devo dire che non poteva fare segnalazione migliore...ho iniziato a seguirti con piacere. Spero di vederti nel mio blog http://lasabbianellaclessidra.blogspot.com
Un bacio, ale

Francesca A. Vanni ha detto...

Mi ha commosso molto la storia di questa ragazza, di cui non sapevo nulla.
È triste che la morte se la sia portata via così presto, e tanto di cappello alla sua famiglia per aver saputo reagire in un modo tanto bello ad una tragedia così grande.
Grazie per il post!

Elettra R. ha detto...

@sinforosa
Forse quel libro aspettava me :-)

Elettra R. ha detto...

@Ale Bla
Ciao e benvenuta nella mia modesta casa. Arrivo subito, aspettami :-)

Elettra R. ha detto...

@Francesca
Hanno dato un senso alla sua morte, in questo modo il ricordo di Elena Maria resterà sempre vivo.

Mirtillo14 ha detto...

Ciao, ho letto il post di Francesca V. e sono passata a trovarti.
Forse quel libro aspettava proprio te, chissà.
E apprezzo molto l'idea del concorso letterario per mantenere viva la memoria di questa giovane che sì interrogava sulle controverse sensazioni alle quali ci porta la nostra frettolosa società.Un saluto.

Elettra R. ha detto...

@Mirtillo14
Ciao e benvenuta :-)
Casualità o destino... chissà, forse quel libro aspettava davvero me, e mi fa piacere che anche tu hai apprezzato l'iniziativa presa dai genitori di Elena Maria.
Torna a trovarmi quando vuoi!