Mi è capitato durante un viaggio in
treno, di trovare un libro che qualcuno aveva dimenticato sul sedile accanto al
mio, il titolo mi ha subito catturata: “…il lago alle sette di sera, taccuino
di una giovane scrittrice”. I libri abbandonati mi mettono sempre tristezza,
sono pezzi di vita di qualcuno che nessuno vuole più.
Ho aperto il libro e ho cominciato a leggere e mi sono trovata nei pensieri della scrittrice.
Più che un libro è una raccolta di brevi
scritti, racconti, esercizi di scrittura e riflessioni di una giovane ragazza (Elena Maria Coppa,
morta ad appena vent’anni a causa di un incidente, ma questo l’ho scoperto solo
dopo essere giunta a casa ed aver effettuato una ricerca in rete) che descrive
con profonda semplicità le emozioni che ognuno di noi prova nella sua vita: “la
paura, la rabbia, l’ansia, la gioia di averci provato, l’amore tra uomo e
donna, l’amore tra genitori e figli, l’amicizia, la fragilità, l’inquietudine,
la malinconia, la follia, la vita e la morte, l’incomprensione, la solitudine,
la voglia di farcela e di lottare, il coraggio”, Elena Maria scrive: “In
un mondo così veloce e pieno di input, un mondo che ci costringe a prestare
poca attenzione a ciò che facciamo e poco tempo per riflettere, il modo più
semplice per evadere e staccare la spina e quello di abbandonarsi di fronte ad
un foglio bianco o ad un libro. La nostra mente può stare tranquilla che in
quel momento nessuno può darle una scadenza un’angoscia di successo, non c’è
gara a chi fa meglio e più velocemente, può sentirsi libera di seguire solo il
proprio tempo”.
Come lettore non puoi non immedesimarti e non provare le stesse fragilità.
Il mondo ha perso una bella persona
ancora in divenire, Elena Maria avrebbe fatto grandi cose nella vita, di sicuro
sarebbe diventata una vera scrittrice, capace di emozionare.
Per questo motivo e per onorarne la
memoria è stato indetto un concorso letterario aperto ai giovani scrittori in
erba “Chi
scrive non muore mai”, il cui nome è una speranza e anche una possibilità.
Perché è vero, la memoria di noi rimane
in ciò che abbiamo creato, esattamente come è accaduto alla giovane Elena
Maria.
Ringrazio chi ha dimenticato o lasciato
quel libro sul treno.
8 commenti:
Il caso non esiste. Bel post.
sinforosa
Ciao cara..sono arrivata al tuo blog perchè segnalato da una amica ( Francesca A Vanni)e devo dire che non poteva fare segnalazione migliore...ho iniziato a seguirti con piacere. Spero di vederti nel mio blog http://lasabbianellaclessidra.blogspot.com
Un bacio, ale
Mi ha commosso molto la storia di questa ragazza, di cui non sapevo nulla.
È triste che la morte se la sia portata via così presto, e tanto di cappello alla sua famiglia per aver saputo reagire in un modo tanto bello ad una tragedia così grande.
Grazie per il post!
@sinforosa
Forse quel libro aspettava me :-)
@Ale Bla
Ciao e benvenuta nella mia modesta casa. Arrivo subito, aspettami :-)
@Francesca
Hanno dato un senso alla sua morte, in questo modo il ricordo di Elena Maria resterà sempre vivo.
Ciao, ho letto il post di Francesca V. e sono passata a trovarti.
Forse quel libro aspettava proprio te, chissà.
E apprezzo molto l'idea del concorso letterario per mantenere viva la memoria di questa giovane che sì interrogava sulle controverse sensazioni alle quali ci porta la nostra frettolosa società.Un saluto.
@Mirtillo14
Ciao e benvenuta :-)
Casualità o destino... chissà, forse quel libro aspettava davvero me, e mi fa piacere che anche tu hai apprezzato l'iniziativa presa dai genitori di Elena Maria.
Torna a trovarmi quando vuoi!
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