Trama:
Credete nel destino? È immutabile o si
può cambiare? Qualunque sia la vostra opinione, sappiate che i destini di un
giovane orfano, di una ragazza in cerca di vendetta, del figlio del sovrano del
regno, di una principessa esiliata e di un guerriero potentissimo, si
intrecciano tra loro e alla profezia più terrificante di Isola. Riusciranno
insieme a svelare i misteri, a portare alla luce la verità e a riconoscere gli
amici dai nemici? E soprattutto sapranno compiere la profezia, salvando il loro
mondo e loro stessi?
“Elia
si rialzò in ginocchio con lo sguardo fisso negli occhi dell’animale, il quale
a parere dello sconosciuto stava per infierire violentemente. Infatti pochi
istanti dopo, seguito dal suo grido animalesco, la volpe-orso scagliò la sua
zampa anteriore proprio verso il volto del povero ragazzo ai suoi piedi. Il
giovane di Rovere vide nettamente i grossi artigli neri dell’animale
avvicinarsi ai suoi occhi, ma non si mosse di un millimetro...
I taglienti
artigli della volpe-orso si fermarono a un soffio dal suo volto mentre
continuava a fissare l’animale. Questo inclinò il muso da un lato e rimase
qualche istante a osservarlo a sua volta. Poi come se nulla fosse posò le zampe
a terra e lentamente ritornò nella foresta, ma prima di scomparire tra i grossi
alberi e cespugli si voltò a guardare nuovamente Elia e i due ragazzi notarono
una lacrima scendere sul suo muso appuntito.”
Recensione:
Non giudico mai un libro dalla copertina
ma questa volta devo farlo.
La copertina di questo romanzetto
fantasy è cupa e brutta, non mi dà l’idea della storia che viene narrata al suo
interno e questo non invoglia il lettore a comprarlo.
Questa storia a metà strada tra il
fantasy e il ridicolo, narra di quattro ragazzi che vivono in un mondo poco
descritto, un’Isola sperduta nella Grande Acqua, che sono chiamati a ritrovare
la misteriosa principessa dell’Isola nata nel giorno che non è giorno e da una
famiglia che non esiste e non ha stirpe.
Quando l’avranno ritrovata, dovranno
combattere insieme contro un antagonista assolutamente prevedibile per
riportare la pace sull’Isola.
Lo sviluppo della storia, nonostante i “dico-non
dico”, è estremamente lineare e prevedibile: non ci sono eclatanti colpi di
scena, molte volte i protagonisti mi sono sembrati stupidi e poco verosimili.
Non è possibile essere sempre ottimisti
in tutte le circostanze, come capita a Elia: questo atteggiamento rende il
personaggio poco credibile.
C’è poi la casta dei “Guerriero” (il
nome non viene mai declinato, quindi resta identico al maschile, femminile,
singolare o plurale, pertanto leggerete cose come “i Guerriero” o “la Guerriero”.
Essendo guerriero una parola italiana, è inaccettabile.) che sono una sorta di
sacerdoti combattenti super partes (mi ricordano i protagonisti de “L’ultimo
dominatore dell’Aria” dove anche lì c’erano quattro caste di famiglie
sacerdotali, devote ciascuna ad un elemento diverso) dotati di poteri
straordinari che però nel libro non combinano così tanto come invece avrei
voluto leggere.
E infine la misteriosa principessa
cresciuta nel bosco a contatto con la natura con il misterioso maestro che le
ha insegnato a essere “una Guerriero”: un miscuglio fra Fantaghirò, Saori di
Saint Seiya e anche de La Bella Addormentata nel bosco.
Mi dilungo ancora un momento per sottolineare un altro aspetto del libro che non mi è piaciuto: non parlo di refusi, quelli anche se ci sono si perdonano sempre perché anche il migliore degli scrittori o dei revisori è un uomo e non una macchina.
Parlo invece di qualche errore grammaticale ma più che altro di errori di concetto.
I soggetti sono troppo reiterati o a volte del tutto dimenticati, spesso poi si trovano verbi mal associati alle azioni: per esempio "scagliare la zampa".
Scagliare è un verbo legato a oggetti in libero movimento, come per esempio una lancia o una palla, non certo a un arto che per definizione non si può scagliare a meno che esso non sia amputato ma semmai si può colpire con una zampa, giusto per dare un suggerimento.
Tutto questo, insieme a uno stile di scrittura non scorrevole (a tratti il libro sembra scritto da una bambina delle elementari, ci sono locuzioni e modi di dire più da linguaggio parlato che non mi aspetto di trovare in un libro) fanno passare la voglia di leggere la storia.
Mi dilungo ancora un momento per sottolineare un altro aspetto del libro che non mi è piaciuto: non parlo di refusi, quelli anche se ci sono si perdonano sempre perché anche il migliore degli scrittori o dei revisori è un uomo e non una macchina.
Parlo invece di qualche errore grammaticale ma più che altro di errori di concetto.
I soggetti sono troppo reiterati o a volte del tutto dimenticati, spesso poi si trovano verbi mal associati alle azioni: per esempio "scagliare la zampa".
Scagliare è un verbo legato a oggetti in libero movimento, come per esempio una lancia o una palla, non certo a un arto che per definizione non si può scagliare a meno che esso non sia amputato ma semmai si può colpire con una zampa, giusto per dare un suggerimento.
Tutto questo, insieme a uno stile di scrittura non scorrevole (a tratti il libro sembra scritto da una bambina delle elementari, ci sono locuzioni e modi di dire più da linguaggio parlato che non mi aspetto di trovare in un libro) fanno passare la voglia di leggere la storia.
Manca proprio la cura del linguaggio, c’è
un abuso della punteggiatura e i paragrafi spesso sono
soffocanti: peccato perché se l’autrice si fosse impegnata di più avrebbe potuto
dare più spessore alla narrazione e ottenere un bel romanzo invece di
accontentarsi di un lavoro mediocre.
Senza infamia, senza lode, questo libro
finirà nel dimenticatoio che è la sua giusta collocazione.
10 commenti:
Non conosco questo libro.
Io non credo nel destino, cioè a qualcosa già scritta. La vita dipende dalle nostre scelte.
Ciao Elettra.
Le recensioni servono anche a questo. Io , che neanche amo questo genere di letture, credo proprio che non lo leggerò. Magari si tratta di una giovane autrice, ancora alle prime armi. Ciao, buona domenica.
Mi piacciono i fantasy, sono letture che mi rilassano, da quello che dici questo non è poi il massimo. Grazie e buona serata.
sinforosa
@Gus O
Anch'io condivido il tuo pensiero: siamo noi gli artefici del nostro destino nella vita reale, ma trattandosi di un libro fantasy credere che il destino possa far accadere certe cose ci sta, purché rimanga tra le pagine di un libro.
Buona domenica!
@Mirtillo14
Io leggo di tutto, purché il libro sia scritto bene e abbia una storia con un suo perché capace di tenermi incollata alle pagine che sto leggendo fino a quando non arrivo alla parola the end e dire "peccato che sia terminato così presto".
Questo romanzo invece mi ha delusa, proprio perché da parte dell'autrice (che non è alla sua prima pubblicazione) non ho trovato questa capacità di trasmettermi la voglia di restare incollata alla storia, troppi errori grammaticali e concettuali.
Ciao e buona domenica!
@sinforosa
I fantasy piacciono anche a me, ma questo è proprio da cestinare.
Ciao e buona domenica!
Nella rete ho letto di questo fantasy e si parla di inadeguatezza culturale dell'autrice. Una dilettante.
Ciao.
@Gus O
Quindi non era solo una mia impressione, peccato, l'autrice poteva fare di più.
Ciao e grazie per essere ripassato :-)
Questo libro mi incuriosisce molto e è tra i libri che voglio leggere. Ciao
@RobbyRoby
Ciao e benvenuta
Fammi sapere cosa ne pensi una volta che lo avrai letto.
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